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Prendere le “misure” dell’alveare
14 Dic 2019

Prendere le “misure” dell’alveare

Post by Valentina Larcinese

Condurre alveari in queste ultime stagioni sempre più complicate non è cosa semplice e per questo è bene avere il polso della situazione interna dell’alveare e abbandonare la scienza del pressapochismo. Esistono diverse metodologie per “misurare” una colonia con diversi livelli di accuratezza.


Immagine tratta da “Nel mondo delle api” di Karl von Frisch che illustra l’organizzazione di una colonia all’interno dell’alveare

Ma cosa significa misurare una famiglia? si intende fare una stima della famiglia in termini di individui  adulti, covata e scorte. Nel gergo apistico (e spesso in maniera sbrigativa) equivale a contare i numeri di telaini su cui è distribuita una famiglia, tant’è che spesso si sente dire “ ho invernato la famiglia su 6 telaini” oppure “vendo sciami su 5 telai: 2 si scorte e tre di covata”. Questo metodo è molto approssimativo e ci da ben poche informazioni sullo stato di salute della famiglia e sul concetto stesso si forza: ci si limita ad aprire un alveare e contare i telaini su cui vediamo le api ma non sappiamo quante api realmente ci sono o quante scorte.
Un’arnia che soppesata (alzandola leggermente di lato)  risulta essere leggera è ovvio che sia carente di scorte.


Con una misurazione in base al numero di telaini presidiati da api potremmo dire che questa famiglia copre poco più di 5 telaini

Ma se volessimo una misurazione più rigorosa per stimare scorte, covate e api?

Potremmo contare le api una ad una? Difficile contare le api che si muovo oppure dovremmo sperare di avere lo stesso colpo d’occhio di Raymond Babbit di Rain Man! Con la covata potremmo cavarcela un po’ meglio sapendo che un dm2 si compone di circa 750 celle. Sapendo poi che la superficie di un foglio cereo è circa di 41×26 cm… metodo piuttosto oneroso di stima.
In campo è necessario avere un metodo semplice e veloce.

In questo senso può venirci incontro la misurazione con il metodo dei sesti. Vediamo come si procede.
Il metodo consiste nel dividere idealmente o anche con l’aiuto di una dima la superficie del telaio in 6 parti e contare quanti parti sono di scorte, quante di covata e quante ricoperte di api. In particolare nel caso di api sparse bisogna idealmente compattare le api sulla minore superficie possibile. Talvolta è utile considerare anche il mezzo sesto al fine di dare una misurazione più adeguata o sommare porzioni di sesto tra di loro.

Divisione di un telaio da nido in sesti

Una volta fatta questa conta? La stima è presto fatta: un sesto di telaio Dadant Blatt equivale a circa 800 celle di covata o a 250 g di miele ( approssimativamente un telaino di sole scorte contiene circa 3kg di miele per lato!) o circa 250 individui adulti.

Esempio di misurazione di una colonia con il metodo dei sesti .

Dall’esempio sopra riportato , considerando che ogni telaio risulta composto da 12 sesti ossia sei per ogni faccia, si può desumere che le api adulte coprono circa 3 telaini e mezzo (44:12 = 3,666), che la covata è distribuita su poco più di 4 telaini (51:12= 4,25) mentre le scorte sono stivate su circa su telaino. E’ bene sottolineare che questa rilevazione è stata effettuata alla ripresa primaverile ed è da considerarsi fisiologico la maggiore presenza di covata rispetto alle api adulte.


La misurazione di questa famiglia richiede un bell’impegno!

Una misurazione di questo tipo consente anche una visita approfondita e verificare lo stato di salute della famiglia (covata compatta, presenza di covata bucherellata o “sospetta”) e di verificarne anche l’organizzazione.


Classico “telaino da manuale” in cui c’è una buona distribuzione delle scorte “a corona” nella parte alta e presenza di covata opercolata compatta. Una misurazione in sesti di questa facciata potrebbe essere 4,5 sesti di covata, 1,5 di scorte e un sesto di individui adulti.

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