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Resistenza alla varroa: quanto ne  sappiamo? Parte 3 – Grooming
5 Dic 2020

Resistenza alla varroa: quanto ne sappiamo? Parte 3 – Grooming

Post by la redazione

L’attività dello spulciamento (grooming) è nota in diverse specie animali compresa quella umana (sic!)… ne sa qualcosa chi ha figli in età scolare!
In questo articolo vedremo quali effetti produce questa attività sulle api e sulla resistenza alla varroa
.

Questo articolo, e la serie a cui appartiene, trae ispirazione dal documento “Natural selection, selective breeding, and the evolution of resistance of honeybees (Apis mellifera) against Varroa ” pubblicato il 18 maggio 2020, l’intento è di fornirne una versione semplice e fruibile per tutti.

Come altri insetti, le api adulte puliscono il loro corpo spulciandosi da sole (auto- grooming) e sono in grado di eseguire una danza apposita per sollecitare il grooming su altre api; si parla allora di “allo-grooming”.
Auto e allo-grooming sono effettuati da tutte le api per rimuovere polvere o polline. Nell’ape cerana il grooming è fondamentale per la resistenza contro la varroa: dalle osservazioni sperimentali si è dedotto che negli alveari di ape cerana il 73,8% della varroa caduta mostra danni (sostanzialmente morsi). Questo dato è basato sulla diretta osservazione di questo comportamento in combinazione con i dati sul tasso di rimozione degli acari da parte delle api, la percentuale di varroa caduta sul fondo e la percentuale di acari danneggiati. Ciò potrebbe far pensare ad una relazione diretta tra il comportamento di grooming e la caduta di varroa sul fondo.

Incidenza del grooming contro la varroa nell’ ape mellifera
Il comportamento del grooming contro la varroa nell’ape mellifera è espresso in maniera meno evidente rispetto all’ ape cerana. A seconda della sottospecie o delle singole colonie della stessa sottospecie, gli adulti di ape mellifera forniscono una risposta diversa rispetto all’essere attaccate dalla varroa. Le colonie di api mellifere che sono resistenti alla varroa mostrano più vigore e una maggiore risposta al grooming, ma purtroppo al momento non sono disponibili dati soddisfacenti circa la relazione che esiste tra grooming e mortalità della varroa.

Misurazione dell’incidenza del comportamento del grooming
Il grooming effettuato nei confronti della varroa è stato associato con la maggiore percentuale di acari mutilati caduti e la percentuale di acari mutilati è stata associata a più bassi livelli di infestazione. 
Moosbeckhofer ha trovato una significativa correlazione negativa tra la proporzione di acari scuri danneggiati caduti e il tasso di infestazione della covata cioè al crescere della caduta degli acari corrisponde una diminuzione dell’infestazione. Le colonie di ape mellifera con minori tassi di crescita di popolazione di acari hanno mostrato un maggiore comportamento di grooming e più acari caduti sul fondo dell’arnia, una maggiore percentuale di acari morsi caduti e una riduzione dei livelli di infestazione delle api adulte. Queste osservazioni sono state alla base sia dell’utilizzo della quantità di acari danneggiati come misura per il comportamento del grooming, sia dell’idea che potesse essere un utile parametro nella selezione della resistenza alla varroa.
Ruttner, insieme ad altri studiosi, riuscì a determinare l’incidenza di una difesa attiva di alcune colonie di a.m. carnica contro la varroa osservando i danni riportati alle zampe, alla cuticola del dorso o all’idiosoma degli acari caduti . Ma che cos’è l’idiosoma? Il corpo degli acari è suddiviso in due parti fondamentali: una parte anteriore detta gnatosoma e una posteriore detta idiosoma. Negli acari l’idiosoma assume le funzioni dell’addome, del torace e di porzioni della testa degli insetti.

A questo punto la domanda da porsi è: vale la pena cimentarsi nel complesso lavoro di selezionare api che esprimano in maniera rilevante il comportamento del grooming? Moosbeckhofer, a seguito delle sue osservazioni, riportò che il 53,7% degli acari che erano caduti sul fondo nelle colonie di a.m. carnica erano femmine di colore chiaro (quindi giovani) di cui il 27,1% era danneggiato.

Le femmine di varroa di colore chiaro possono aver origine:

  • dalle celle dopo lo sfarfallamento di una giovane operaia parassitata: sono femmine non feconde;
  • da celle aperte da operaie che mostrano comportamento VSH; sono femmine immature rimosse con la pupa parassitata;
  • durante il riordino delle celle da parte delle api a seguito dell’asportazione di pupe; sono sempre femmine non feconde, rimaste nelle celle dove sono nate

Le varroe danneggiate dalle api sono, nelle osservazioni su esposte, individui non riproduttivi e in questo caso la varroa è stata rimossa dalla cella e non dal corpo dell’ape adulta. A rigore non di dovrebbe parlare di grooming. Infatti, una considerevole porzione di varroa danneggiata e morta nelle celle potrebbe risultare dalla combinazione del comportamento VSH e dall’attività di pulizia delle celle. Inoltre gli acari morti possono essere stati danneggiati anche da altri organismi (ad esempio le formiche) che puliscono i fondi dai detriti, come cera e larve. Complessivamente gli studiosi ritengono che l’attività di grooming sia correlata con la percentuale di acari danneggiati caduti, ma che la percentuale di varroa danneggiata non sia comunque un indicatore a cui affidarsi per la selezione di api resistenti alla varroa.

Ereditabilità del comportamento del grooming.
Programmi di selezione sono stati intrapresi con il fine di ottenere un incremento della percentuale di acari danneggiati caduti. Sebbene si sia constatato un incremento dopo diverse generazioni, l’ereditabilità stimata è bassa, troppo bassa per giustificare il laborioso campione raccolto e la successiva elaborazione in un programma di selezione su larga scala.

Importanza del grooming come difesa contro la varroa.
Il grooming contro la varroa foretica è la sola difesa disponibile per le api durante il periodo invernale quando non c’è covata nel nido. Le colonie di api con un buon comportamento di grooming potrebbero ridurre l’indebolimento e la mortalità delle operaie durante l’inverno e ridurre anche la popolazione degli acari ad un livello basso prima che la nuova stagione riproduttiva riparta. 

In conclusione, quindi si potrebbe includere il comportamento del grooming tra i comportamenti anti- varroa in un programma di selezione per la resistenza alla varroa sebbene non sappiamo se il comportamento del grooming sia un tratto essenziale per la resistenza contro l’acaro. 



Resistenza alla Varroa: quanto ne sappiamo?

Parte 1: Introduzione
Parte 2: Comportamento igienico
Parte 3: Grooming
Parte 4: Varroa non riproduttiva
Parte 5: Grandezza delle celle
Parte 6: Resistenza e tolleranza ai virus associati alla varroa

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