Piccolo vademecum sulla vita dei fuchi. Saranno veramente così sfigati? Qual è il loro ruolo? Questi sono solo alcuni dei quesiti a cui verranno date risposte nel corso di alcuni articoli. Avete dubbi, curiosità e perplessità? Scriveteci!
La prima differenza tra operaie e fuchi è che le api operaie sono sempre presenti nell’alveare: non sono sempre le stesse, ma ci sono sono; i fuchi, invece sono presenti nelle colonie in un periodo ristretto della stagione produttiva e quando le colonie si preparano all’inverno i fuchi vengono espulsi.
In una visione d’insieme che assimila l’alveare ad un superorganismo si può dire che fuchi e regine siano gli equivalenti degli organi riproduttori. Spingendosi ulteriormente si potrebbe dire che l’alveare è ermafrodita perché al suo interno si trovano entrambe le gonadi; si potrebbe addirittura aggiungere che è ermafrodita proteandrico (cioè nella sua prima parte del ciclo biologico è prima maschio) perché il picco di allevamento dei fuchi precede l’emergere delle regine vergini in primavera. E questo non è nient’affatto un caso: l’allevamento dei fuchi raggiunge il suo culmine 4 settimane prima la sciamatura, i fuchi possono (e devono) sfarfallare e maturare prima che le vergini siano pronte per il volo di fecondazione.
Ma una colonia quanti
fuchi è in grado di allevare?
Il numero di fuchi allevati da una colonia, come il numero delle operaie,
dipende dalla popolazione e da altri fattori ambientali esterni ed interni. In
primavera, prima della sciamatura, il numero di fuchi di una colonia selvatica
si aggira tra 660 e 3960 e ne allevano altri prima dell’autunno in un numero che
può variare tra 0 e 1600 unità. Le colonie accudite (bene) dagli apicoltori, di
solito, hanno una popolazione maggiore e , in teoria, possono essere forniti di
telai a maschio in numero indefinito così che possono allevare molto più fuchi
rispetto alle colonie selvatiche: addirittura, secondo la letteratura
scientifica, oltre 45.000 in una stagione!
Tuttavia una colonia può allevare da 0 a 8200 fuchi nella sua prima stagione e
in occasione della prima sciamatura può allevarne in media 3690 e
successivamente una media di 830 fuchi.
E qual è il momento in cui la colonia alleva i fuchi?
I fattori che inducono le operaie ad iniziare ad allevare i fuchi sono più o meno quelli che spingono alla sciamatura: le colonie potrebbero essere in grado di calcolare il periodo della sciamatura, ossia essere dotate di una sorta di agenda nella quale, in funzione anche delle condizioni demografiche e quindi l’allevamento dei fuchi, sono in grado di stabilire il periodo della primavera in cui la colonia è in espansione. Della serie: “Save the date!”. Anche i feromoni potrebbero essere coinvolti alla stessa maniera in cui sono coinvolti nello stimolo per iniziare l’allevamento delle regine.
La colonia investe le stesse risorse nell’allevamento di maschi e
femmine?
Ogni anno, una colonia alleva tra i 5.000 e i 20.000 fuchi e all’incirca solo
10 regine, delle quali statisticamente soltanto due si accoppieranno e daranno
vita ad una nuova colonia.
Secondo le teorie a supporto della selezione naturale vengono favorite le specie che mettono a disposizione un numero uguale di riproduttori maschili e femminili. Per le api sembrerebbe che le cose stiano diversamente. Sarà veramente così?
Cerchiamo di fare chiarezza. Per i maschi va considerato il costo dell’allevamento e di ciò che occorre per farli giungere all’età adulta ovvero alla maturità sessuale. Per le femmine le cose sono più complicate; è opportuno riflettere sull’investimento in maschi per la riproduzione e sull’investimento per le operaie necessarie al processo di sciamatura, ovvero al processo di riproduzione dell’intera colonia. Sempre nella visione della colonia di api come superorganismo la riproduzione avviene per scissione, cioè dividendosi in due parti.
Thomas Seeley, nel suo testo “Vita delle api”, si cimenta proprio in questo calcolo, valutando il peso totale secco che una famiglia produce per la sua riproduzione in termini di fuchi e il peso totale secco delle operaie necessarie per produrre uno sciame.
Il calcolo è semplice ed eloquente.
Stimando che una famiglia produce in media in una estate 7.380 fuchi che hanno un peso medio di 45 mg si ha:
7.380 x 45 = 332.100 mg = 332 g di fuchi.
In media una famiglia produce 23.034 operaie per poter sostenere la sciamatura e ogni operaia ha un peso medio di 17 mg per cui si ha:
23.024 x 17 = 391.408 mg = 391 g. Questi due valori supportano la tesi per cui le colonie investono risorse pressoché uguali in termini di riproduttori maschili e femminili, considerando che la sciamatura è la modalità di riproduzione della colonia.
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