Parte prima
a cura di Marla
Chi studia la storia è condannato a vedere come la storia si ripete per colpa di quelli che non la studiano. E noi cosa facciamo? Studiamo!
Semmai le feste di fine anno dovessero riservare degli squarci di noia, vi suggeriamo di mettervi alla prova con questi quiz apistici.
Nella pagina delle risposte, potete verificare se siete apicoltori promossi a pieni voti o bisognosi di qualche ripetizione! Nel qual raro caso, risposte e approfondimenti sono rintracciabili negli articoli pubblicati nel sito.
1. Verso la metà dell’800 nell’estrema Russia orientale avvenne qualcosa che cambiò radicalmente il modo di fare apicoltura. Di cosa si tratta?
a. L’utilizzo di favi mobili
b. Salto di specie di Varroa destructor da Apis cerana ad Apis mellifera
c. Viene intuito che l’insetto fecondo di una colonia è di sesso femminile (l’ape regina) e non maschile (chiamato fino a quel momento “re”)
2. Diciamocelo, la varroa è il nostro chiodo fisso, ma la conosciamo così bene come pensiamo? Ad esempio sai quante zampe ha?
a. 6
b. 4
c. 8
3. Du iu spic inglisc? L’acronimo DWV sta per…
a. Deformed wing virus
b. Deforming wings Varroa
c. Drain Waste and Vent
4. A differenza di Homo sapiens (=uomo sapiente), le api hanno un meccanismo di regolazione della popolazione basata sulla CARRYING CAPACITY, ovvero…
- Avanzamento di carriera, cioè il rispetto delle tempistiche, basate sull’età, dei vari ruoli svolti dal singolo individuo all’interno della colonia
- Capacità di carico intesa come entità (qualità e quantità) della forza lavoro
- Capacità portante dell’ambiente
5. Supponiamo di avere la necessità di sapere, nel modo più accurato possibile, da quanto tempo la covata di una famiglia sia stata opercolata. Come possiamo procedere?
a. Rimuoviamo l’opercolo per valutare lo stadio di sviluppo larvale
b. È sufficiente conteggiare circa 10 giorni partendo dalle ultime uova deposte
c. Per sicurezza, a partire dalle larve più giovani, conteggiamo 24 giorni
6. Trattamenti di qua, trattamenti di là, ma quale, tra i seguenti, risulta obbiettivamente il più efficace nel contenimento della varroa?
a. Trattamento estivo eseguito in blocco di covata
b. Trattamento estivo eseguito anche non in blocco di covata
c. Trattamento invernale eseguito in assenza di covata (naturale o indotta)
7. Ogni apicoltore, prima o poi, dovrà fare i conti con i…conteggi! In cosa consiste la misurazione della forza di una famiglia?
a. Contare il numero dei telaini presidiati dalle api
b. Stimare il numero di api adulte, covata e scorte
c. Conteggio di covata e scorte contenute in un dm² di favo (circa 750 celle)
8. Vibrazioni ON/OFF. Il miglior risultato comunicativo si ha se le api eseguono le loro danza su porzioni di favo con
a. Cellette vuote
b. Covata opercolata
c. Miele ancora disopercolato
9. Parola d’ordine, elasticità! L’apicoltore, si sa, deve inevitabilmente fare i conti con il clima e i suoi “capricci”. A causa degli attuali innalzamenti di temperatura abbiamo dovuto rivalutare le caratteristiche di un dato luogo per poter installare un nuovo apiario stanziale. A quale, tra i seguenti aspetti, sarebbe opportuno dare più importanza oggi rispetto al passato?
a. Comodo accesso con mezzo meccanico per spostare rapidamente gli alveari
b. Appezzamenti con buona ombreggiatura estiva
c. Appezzamenti che consentono di posizionare gli ingressi degli alveari in direzione est/sud-est
10. Primavera? Questioni di equilibrio. Qual è il principale motivo che può causare uno sbilanciamento delle famiglie alla ripresa primaverile?
a. Notevole aumento della covata in rapporto ad un lento aumento di api adulte
b. Poco spazio per la covata causato da consistenti importazioni nettarifere
c. Scarsa importazione di polline
Rispondete e prendete appunti! Nel prossimo post le risposte.
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