Parte prima
a cura di Marla
Prima di leggere le risposte, puoi ritrovare gli apiquiz con le loro opzioni di risposta qui.
1. Verso la metà dell’800 nell’estrema Russia orientale avvenne qualcosa che cambiò radicalmente il modo di fare apicoltura. Di cosa si tratta?
b. Salto di specie di Varroa destructor da Apis cerana ad Apis mellifera
L’arrivo di varroa per gli apicoltori è stata come la cacciata di Adamo Eva dal giardino dell’Eden. Vedi a questo proposito l’accurata revisione datata 2020 su api mellifere, varroa e resistenza in 8 episodi.
2. Diciamocelo, la varroa è il nostro chiodo fisso, ma la conosciamo così bene come pensiamo? Ad esempio sai quante zampe ha?
c. 8
Varroa destructor è un acaro e non un insetto! Gli acari appartengono all’ordine degli aracnidi, come i ragni. Oltre alle quattro paia di zampe, un’altra differenza macroscopica rispetto all’ordine degli insetti è la fusione di testa e torace in una sola ‘sezione’, il cefalotorace.
3. Du iu spic inglisc? L’acronimo DWV sta per…
a. Deformed wing virus
Gli acronimi utilizzati per i virus derivano dal nome inglese degli stessi; il DWV ad esempio è il -purtroppo- noto virus delle ali deformi (Deformed wing virus).
4. A differenza di Homo sapiens (=uomo sapiente), le api hanno un meccanismo di regolazione della popolazione basata sulla CARRYING CAPACITY, ovvero…
c. Capacità portante dell’ambiente
In “Gauss, non è normale! – Parte 1” (1 Set 2022) la nostra Valentina Larcinese ci spiega come il numero di individui di una popolazione di api sia regolato dalla capacità portante dell’ambiente (CARRYNG CAPACITY) ovvero dalla capacità dell’ambiente e delle sue risorse di sostenere l’entità della popolazione in questione nel lungo periodo.
5. Supponiamo di avere la necessità di sapere, nel modo più accurato possibile, da quanto tempo la covata di una famiglia sia stata opercolata. Come possiamo procedere?
a. Rimuoviamo l’opercolo per valutare lo stadio di sviluppo larvale
In seguito all’opercolatura (al nono giorno dalla deposizione) la larva effettua una metamorfosi trasformandosi prima in pupa e successivamente in insetto adulto. Rimuovendo l’opercolo possiamo risalire, con buona approssimazione, a quando è avvenuta l’opercolatura (e quindi la deposizione) osservando l’aspetto delle pupe. A cosa può essere utile saperlo!? Scoprilo leggendo “Aiuto! Ho bisogno di una regina (…ma sarà vero???)”
6. Trattamenti di qua, trattamenti di là, ma quale, tra i seguenti, risulta obbiettivamente il più efficace nel contenimento della varroa?
c. Trattamento invernale eseguito in assenza di covata (naturale o indotta)
L’intervento più significativo per ridurre la popolazione di varroa negli alveari è quello effettuato in inverno per varie ragioni: la re-infestazione è impedita dallo scarso movimento delle api in fase autunnale e invernale; gli alveari arrestano o rallentano molto la deposizione di uova; le condizioni climatiche, nel caso dell’utilizzo dell’acido ossalico, gocciolato e/o sublimato, sono particolarmente favorevoli (alta umidità, basse temperature, api adulte nel nido e non in giro a bottinare).
7. Ogni apicoltore, prima o poi, dovrà fare i conti con i…conteggi! In cosa consiste la misurazione della forza di una famiglia?
b. Stimare il numero di api adulte, covata e scorte
Uno dei modi per stimare la ‘forza della famiglie’ è utilizzare il metodo dei sesti. Ecco come prendere le ‘misure dell’alveare’.
Ma non è il solo! Risultati molto accurati si hanno utilizzando una valutazione a percentuali, nota come Coleval.
8. Vibrazioni ON/OFF. Il miglior risultato comunicativo si ha se le api eseguono le loro danza su porzioni di favo con…
9. Parola d’ordine, elasticità! L’apicoltore, si sa, deve inevitabilmente fare i conti con il clima e i suoi “capricci”. A causa degli attuali innalzamenti di temperatura abbiamo dovuto rivalutare le caratteristiche di un dato luogo per poter installare un nuovo apiario stanziale. A quale, tra i seguenti aspetti, sarebbe opportuno dare più importanza oggi rispetto al passato?
b. Appezzamenti con buona ombreggiatura estiva
Gli attuali innalzamenti delle temperature si manifestano in estati con picchi di temperature massime molto elevati e conseguente alto dispendio energetico delle famiglie per rinfrescare i nidi.
Per approfondire l’argomento e conoscere altri utili consigli ti invitiamo a rivedere come scegliere il luogo dove posizionare un apiario e quali sono i costi energetici che l’alveare affronta per isolarsi dall’ambiente esterno.
10. Primavera? Questioni di equilibrio. Qual è il principale motivo che può causare uno sbilanciamento delle famiglie alla ripresa primaverile?
a. Notevole aumento della covata in rapporto ad un lento aumento di api adulte
In primavera è frequente che in una colonia ci sia molta più covata rispetto alla popolazione adulta, ciò si traduce in un’impennata del consumo di scorte, quindi in uno sbilanciamento. Come possiamo intervenire in questo periodo? Ce lo spiega la nostra Valentina Larcinese in “(Al)Largo alla primavera?”
Se l’allenamento comincia a dare buoni risultati, troverete ulteriori esercizi nel prossimo post!
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