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IL GIRO DI BOA
12 Lug 2020

IL GIRO DI BOA

Post by la redazione

Si può dire completata la prima lunga fase delle attività in apiario – dalla ripresa primaverile ai primi raccolti di miele, dal controllo sciamatura ai monitoraggi per valutare il livello di infestazione della varroa. 

L’ANDAMENTO STAGIONALE NELLA  PRODUZIONE DI MIELE

Le premesse: un buon inizio di stagione con scarse mortalità invernali, primavera calda benché molto asciutta, a seguito di un inverno decisamente siccitoso. Molti apicoltori hanno lamentato, pur a fronte di  abbondanza di fioriture- complici estensioni significative di seminativi a colza soprattutto nelle fasce costiere maceratesi e anconetane– una scarsa importazione nettarifera; anche le fioriture spontanee arboree – prunus e ciliegi -non sono stati generosi come ci si poteva attendere. Meglio dove presenti aceri e biancospini. I tempi delle fioriture hanno subito a tratti accelerazioni e rallentamenti, creando sovrapposizioni e vuoti, in modo discontinuo anche in areali molto ravvicinati (spesso determinanti le esposizioni dei versanti collinari).

Nella media collina di Macerata Fermo e Ascoli si è riusciti ad avere un raccoltino primaverile che ha raggiunto anche il mezzo melario permettendo il rinnovo delle scorte senza ricorrere alla nutrizione (non è stato così ovunque e da alcuni anni l’eccesso di scorte invernali ha cessato di essere un problema … sic) e anche della cera.

La crescita degli alveari è stata costante, il clima buono ha consentito le visite regolari, la sciamatura è stata poco incisiva – è sfuggita di mano soprattutto ai novelli apicoltori e a molti hobbisti a causa delle restrizioni al movimento (e alla confusione interpretativa) dovute ai decreti governativi per il controllo del contagio da corona virus.

La fioritura dell’acacia non è stata anticipata nonostante le temperature molto miti, complice la perdurante scarsità di piogge. Questo ha comportato una apparente bella fioritura ma un apporto nettarifero decisamente inferiore alle attese. Per i più fortunati si è trattato di un raccolto attorno ai 10 kg/alveare.

Ricordiamo che la nostra non è una regione vocata, le acacie sono presenti ma non ci sono estensioni che consentano grandi raccolti, né possibilità di effettuare spostamenti in quota per sfruttare la scalarità della fioritura come avviene nelle note aree produttive del nord Italia.

Diversi apicoltori si sono ritrovati un miele mescolato a colza e melate che hanno fatto del raccolto di maggio un millefiori primaverile.

Per molti specie nella fascia più settentrionale e costiera ( province di An e Mc) il raccolto non è cominciato in modo significativo che con l’apporto delle fioriture da colture agricole come trifoglio e coriandolo.

 Nelle aree collinari interne la fioritura del rovo ha beneficiato delle piogge di giugno e si è rivelata estremamente favorevole. Si segnalano piccoli raccolti di ailanto, tiglio, melate, ma per lo più nella prima metà di giugno, con piogge insistenti e ribasso termico prolungato, gli alveari molto popolosi e scarsamente scortati dato il magro raccolto predente – sottratto tempestivamente dall’apicoltore nel caso dell’acacia – sono andati in stress nutrizionale. Qualcuno ha effettuato nutrizioni  di emergenza, specialmente laddove si sono abbattute intense grandinate che hanno fortemente compromesso la vegetazione.

Dalla metà di giugno quasi tutti segnalano raccolto in corso, su rovo, castagno – fascia montana – e soprattutto girasole, seminato in gran copia come sempre specie lungo la fascia pianeggiante o di prima collina costiera.

Dato molto positivo dell’annata oltre alle poche sciamature: la ricchezza di polline.

Dato molto negativo: l’effetto della siccità sulla vegetazione arborea. E’ stato chiaro per tutti che la scarsa quantità di nettare – le api non erano sui fiori – è da collegarsi alla necessità delle piante di gestire risorse idriche molto risicate, largamente inferiori all’optimum per molte specie vegetali.

IL TRATTAMENTO ESTIVO

La nostra Associazione da statuto si impegna sul fronte delle tecniche legate all’apicoltura biologica e pertanto incoraggia, per il controllo dell’infestazione di  varroa, l’uso di acidi organici associati a biotecniche come la claustrazione della regina (gabbie o confinamenti su telaio) o l’asportazione di covata, ma le scelte sono chiaramente diverse a seconda degli obiettivi aziendali.

Fondamentale è saper misurare l’infestazione da Varroa e per sollecitare un approccio critico e informato dei soci abbiamo tradotto una serie di articoli molto significativi apparsi in una storica rivista di apicoltura americana – l’American Bee Journal, pubblicata per la prima volta nel 1861! Le riflessioni Randy Oliver aiutano a capire quanto sia importante inserire questa pratica nei calendari delle visite agli apiari.

I monitoraggi svolti a giugno possono essere replicati – con uso di zucchero a velo oppure con lavaggio in alcol – proprio ora, per comprendere meglio la progressione dello sviluppo della Varroa e saper meglio interpretare l’esito del trattamento estivo.

Proprio per questo il Centro tecnico di riferimento per l’apicoltura che si occupa di patologie apistiche ha avviato dallo scorso anno un progetto di lunga durata per la raccolta dei dati sull’infestazione misurabile di varroa su tutto il territorio nazionale. A tutti cloro che contribuiscono viene inviata mail con l’elaborazione dei dati pervenuti.

http://crt-pau.it/

Il sito richiede una semplice registrazione e ‘ si apre’ in tre finestre temporali: attualmente siamo nella seconda, dal 10 al 20 luglio. La terza avrà una durata maggiore, essendo meno rigorosa nei termini, agganciati alla data di conclusione del trattamento – come si legge nel sito.

LE ULTIME DALLA REGIONE MARCHE

Segnaliamo che il sussidio per  mancato reddito 2019  (verosimilmente si aggirerà sui 5 €/arnia) ex delibera di Giunta n 117 del 10/02/2020 ha sforato i tempi stabiliti e procrastinato la data di presentazione delle domande dal 31 marzo al 15 maggio scorso, con susseguente slittamento dei tempi di chiusura dell’istruttoria, che era stata stabilita in 90 giorni. Avremo notizie forse a fine agosto.

La vicenda legata alla proposta del consigliere di Italia Viva Federico Talè di modifica della legge regionale apicoltura nella direzione di una alquanto opaca possibilità di deroga ai trattamenti con agro farmaci sulle fioriture ci ha visti coinvolti così come il Coordinamento pesticidi stop – Regione Marche; abbiamo fatto pervenire il nostro dissenso ai consiglieri e agli assessori e per ora la proposta non verrà discussa entro la chiusura dell’attuale legislatura. Tutto rimandato ma non definitivamente cassato.

UN RINGRAZIAMENTO INFINE…

… alle iscritte e agli iscritti al corso apicoltura 2020. Dopo i primi incontri in aula purtroppo i previsti incontri in apiario hanno subito una battuta d’arresto, ma non la caparbietà dei nuovi soci che hanno comunque iniziato a cimentarsi con qualche alveare! E hanno dimostrato di aver ben coltivato l’interesse per l’apicoltura quando siamo finalmente riusciti ad incontrarci in apiario a fine giugno.

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