Nel mese di novembre, in un incontro tenuto dall’associazione, abbiamo affrontato la delicata questione della cera, soprattutto di quella convenzionale.
Supponendo adesso di avere tra le mani dei fogli cerei di buona qualità forniti dalla nostra cereria di fiducia, a molti sorge il dubbio sul modo di attaccarli ai telaini.
All’ inizio posizionavo il foglio cereo sui fili metallici (meglio se precedentemente zigrinati), poi scaldavo la punta di un cacciavite piatto su una fiamma e la facevo scorrere sul foglio nel punto di contatto con il filo: in questo modo la cera si scioglie leggermente e il foglio aderisce al filo.
Successivamente mi sono procurata un piccolo caricabatterie da auto/moto. In questo caso è sufficiente attaccare i morsetti alle estremità del filo: la corrente scalderà il filo, il foglio cereo si scioglierà ed aderirà al filo. E’ sufficiente davvero poco tempo per questa operazione: se si indugia eccessivamente il foglio verrà tagliato dal filo.
Risolto questo nodo di ordine pratico se ne presenta uno di natura “filosofica”: ma il foglio cereo va attaccato al bordo superiore o a quello inferiore del telaino?
Secondo me, supportata anche da quanto scritto da Tauz in “Il ronzio delle api”, il foglio cereo va attaccato al longarone superiore del telaio e vi dico perché.
Innanzitutto le api, per loro natura, iniziano le costruzioni dall’alto e avere un foglio cereo posizionato in alto dovrebbe favorire la costruzione dello stesso.
Inoltre su alcuni favi avviene la complessa attività di comunicazione delle fonti trofiche, di acqua e quanto necessario alla sopravvivenza della colonia attraverso la danza, comportamento studiato da Karl von Frisch nella prima metà del Novecento.
I bordi esterni delle celle sono più spessi rispetto al resto della struttura: questo perché la vibrazione sui bordi è responsabile dello scambio di comunicazioni fra le api; qualsiasi vibrazione effettuata dalle api si propaga attraverso la rete costituita dai bordi delle celle su tutta la superficie del telaio. La cera trasmette al meglio le informazioni alla temperatura di circa 34°C, se risulta essere troppo morbida le api provvedono ad irrigidirla con l’aggiunta di propoli. Le celle vuote, ovviamente, trasmettono meglio le vibrazioni rispetto a quelle piene.
Se il foglio cereo e la successiva costruzione occupano interamente la superficie racchiusa dalla struttura del telaino è naturale che la vibrazione generata dalla danza si trasmetta con difficoltà. Spesso le api risolvono il problema della scarsa vibrazione del favo rosicchiando e spostando la cera che aderisce ai bordi inferiori del telaio.
Va segnalato, tra le buone pratiche apistiche, che è buona norma segnare almeno l’anno, se non addirittura il mese in cui il telaino armato di foglio cereo, viene inserito all’interno di una colonia perchè trascorsi massimo 4 o 5 anni i telaini vanno eliminati.
Letture consigliate:
- K. von Frisch, Nel mondo delle api, Edagricole – New Business Media
- J. Tauz, Il ronzio delle api, Springer Verlag Italia
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